Oltre lo Yoga

Il centro Yoga Yogamilan intende promuovere un progetto che prevede corsi pratici di Yoga e Meditazione per migliorare la qualità della vita delle donne operate e in cura per tumore della mammella.

 

La considerazione di base è che la diagnosi di cancro e il successivo decorso della malattia mettono profondamente in crisi il malato e rappresentano anche un evento dirompente negli equilibri della sua famiglia. Il progetto vuole assicurare un valido supporto per contribuire a contrastare alcune condizioni fisiche ed emotive generate dalla malattia stessa durante il suo decorso.

 

La medicina ha compiuto grandi progressi nella cura di queste patologie ma non può sempre occuparsi, per le priorità ed esigenze dei centri di cura, anche dell’esperienza della malattia. Spesso quindi accade che i pazienti, inconsapevoli del fatto che la patologia comporta anche la gestione dell’esperienza umana ad essa legata, non siano in grado di fornire a se stessi il necessario aiuto per affrontare il lato emotivo e traumatico della malattia, mancando di una visione di insieme dell’essere umano. A questo punto è bene sottolineare che il nostro benessere mentale si basa sull’illusione di essere invulnerabili (atteggiamento umano che caratterizza lo stato di buona salute) che viene improvvisamente meno al manifestarsi di malattie gravi di fronte alle quali ci si sente spesso vulnerabili e fragili. Questo è lo spazio dove la pratica yogica può offrire sollievo. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che le cure mediche, affrontate con un atteggiamento mentale di consapevolezza, risultano meglio tollerate dal paziente. La pratica Yoga offre la possibilità di cambiare la prospettiva da cui si percepiscono gli eventi, scremando paure e convinzioni errate e conducendo l’individuo al cuore del proprio essere, esattamente lì dove si crea il contatto fra la salute e la malattia. Il corpo, infatti, ha la sua saggezza e se la mente viene educata ad ascoltarlo, le terapie mediche possono risultare ancora più efficaci.

 

 

La pratica dello Yoga, quindi, è proposta come supporto al percorso terapeutico per il controllo di alcuni stati fisici e psicologici della malattia nel periodo successivo alla diagnosi ed a un eventuale intervento chirurgico.
In questo ambito verranno utilizzate “parti” selezionate della disciplina yogica adattate al paziente oncologico. La parte fisica (lo Hatha Yoga) verrà modulata dolcemente e avrà come obiettivo la ripresa del contatto e l’accettazione del corpo trasformato dalla malattia e dalle cure. Le tecniche di respirazione verranno utilizzate come ponte fra il fisico ed il mentale per imparare a calmare la mente (e quindi il sistema nervoso che ha conseguenze su quello endocrino e immunitario) dalle agitazioni e dalle paure generate dalla malattia. Le visualizzazioni guidate andranno ancora più a fondo in questo contatto mente-corpo e aiuteranno il paziente a prendere coscienza della realtà e delle sue possibilità di trasformazione attraverso la cura e un atteggiamento mentale propositivo.

 

 

Infine, le tecniche di meditazione serviranno a sviscerare fino in fondo quei contenuti della mente che possono essere di ostacolo alle cure e alla guarigione, portando il paziente in contatto profondo con il proprio sé e con le possibilità di trasformazione che un certo atteggiamento mentale può apportare, fatto ormai accettato e testato dal mondo scientifico.
A questo proposito è quindi doveroso dire che la documentazione bibliografica internazionale ha dimostrato che l’utilizzo dello Yoga migliora la qualità della vita e la condizione fisica e mentale nei pazienti che hanno praticato questa disciplina. Inoltre, è stato dimostrato che con la pratica dello Yoga vi è un miglioramento della condizione di stress, una diminuzione dei disturbi del sonno, una riduzione dell’astenia e un controllo delle forme minori di depressione e dei disturbi di panico e ansia generalizzati.

 

 

Alcuni studi dimostrano anche che attraverso le tecniche di sviluppo della consapevolezza vi è una riduzione della percezione del dolore. In considerazione dell’incidenza di questi fattori in donne con diagnosi di tumore, la possibilità di aiutare ad affrontare meglio la malattia rappresenta un obiettivo da raggiungere anche attraverso la pratica dello Yoga per una migliore compliance delle cure in un percorso terapeutico integrato.

 

 

Come dice Michele Schiavone, ordinario di Bioetica all’Università di Genova: “Per quanto concerne in particolare il cancro, si sottolinea l’importanza e l’utilità di affiancare e/o integrare terapie convenzionali sperimentalmente consolidate con una strategia olistica di interventi terapeutici atta a stimolare la mente e l’affettività al fine di migliorare il processo clinico. Si tratta cioè di rivendicare il ruolo di interazione,  oggi ampiamente noto e accertato, tra sistema nervoso centrale, sistema endocrino e sistema immunitario…. È inoltre innegabile su base empirica l’importanza dell’affettività, dello stato mentale e delle emozioni come volontà di guarire, nel favorire il decorso delle malattie organiche, ivi compreso il cancro… Nel caso del malato oncologico è quanto mai necessario un approccio globale alla persona nella tutela della sua soggettività, con particolare riguardo non solo alla dimensione psicologica, ma anche a quella esistenziale”.

 

 

Lo studio proposto intende dunque migliorare la qualità della vita delle donne che vi parteciperanno e quantificare il tipo di beneficio effettivamente arrecato, affiancando lo Yoga come terapia integrata e di supporto alle normali terapie condotte da pazienti oncologici.

 

 

I risultati dello studio forniranno evidenze utili per una successiva proposta di estensione della pratica dello Yoga in pazienti affetti anche da altre patologie oncologiche e non.

 

 

Referente del Progetto: Monic