Manifesto per una riflessione consapevole sulla pratica degli Asana e sullo Yoga come antropotecnica trasformativa.

 

Lo Yoga fa male.

 

 

No, non siamo impazziti. Non vi stiamo invitando a smettere di praticare, né di non iniziare se state pensando di avvicinarvi a questa disciplina. E non vuole nemmeno essere una provocazione fine a se stessa. Crediamo però che in questo momento storico sia necessaria nel mondo dello Yoga occidentale contemporaneo una riflessione e la nostra vuole partire da qui: lo Yoga fa male.

 

 

Lasciateci spiegare, nonostante tutti i limiti di una necessaria semplificazione.

 

 

Se pratichiamo male gli Asana, lo Yoga può farci male nel corpo. Non prestando la giusta attenzione ai dettagli, agli allineamenti, al riconoscimento e all’ascolto dei propri limiti e delle proprie specificità si corre il rischio di provare dolore nel proprio corpo che, sollecitato nella maniera sbagliata ripetutamente (quante volte facciamo un cane a faccia in giù ad esempio in una pratica di un’ora?) può degenerare in dolori importanti e anche cronici.

 

 

Se pratichiamo male lo Yoga “fuori” dal tappetino, lo yoga può farci molto male. La ricerca metafisica e spirituale può degenerare e prendere una deviazione fuorviante che, invece di aiutarci nel riconoscimento del nostro Ego in azione, conduce al potenziamento egoico. Non è raro che scattino pensieri molto pericolosi: io sono meglio di voi, io ho capito e voi noi.

 

 

Se comprendiamo a fondo di cosa si tratta e “pratichiamo yoga bene”, o almeno proviamo a farlo, lo yoga inevitabilmente farà male. Gli Asana, i Pranayama, i Badha, le Mudra, la Meditazione se praticati in sicurezza e con attenzione possono diventare un laboratorio di ascolto in cui coltivare la propria interiorità e il proprio vissuto emotivo. Significa avere la possibilità di attraversare se stessi, strisciare dentro di noi con tutta la fatica e il dolore che questo può comportare, per poi ri-nascere e emergere rinnovati.

 

Ribadiamo, questo non vuole essere in alcun modo un punto di arrivo, semmai un punto di partenza per una riflessione più ampia sulla quale desideriamo aprire un dibattito e un confronto onesto. Lo Yoga è un metodo potente, una antropotecnica trasformativa di grande impatto personale e sociale. Da questo deriva la necessaria consapevolezza che la pratica richiede innanzitutto di prendersi la responsabilità di se stessi: lo Yoga fa male perché è un viaggio trasformativo e come tale non è privo di rischi e spesso comporta dei cambiamenti che richiedono grande coraggio.